Nell’ambito della XX edizione, in presenza, del Congresso della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali – SIMIT, in chiusura oggi a Milano, in un momento estremamente delicato per la pandemia da Covid-19, appare particolarmente minacciosa la nuova variante del Sars-CoV-2 B.1.1.529, denominata “omicron” dall’OMS, che presenta contemporaneamente 32 mutazioni nella proteina spike (la parte del virus che i vaccini “usano” per innescare il sistema immunitario contro il Covid). Sotto questo aspetto, è un’autentica sfida capire se i vaccini siano altrettanto efficaci contro tale variante.
Il congresso si è peraltro caratterizzato anche dalla discussione dei cinque grandi temi dell’infettivologia dei giorni nostri, oltre a quello delle malattie emergenti e della “salute globale”, che include le malattie tropicali e le infezioni trasmesse da vettori, secondo gli obiettivi definiti dall’approccio One Health:
- Le infezioni da HIV
- Le epatiti, con particolare, riguardo per l’epatite C e la necessità dell’emersione del sommerso
- La lotta alle infezioni da microrganismi multi-resistenti
- La necessità di un corretto uso delle terapie antimicrobiche
- L’estensione dell’impiego delle vaccinazioni (in particolare le vaccinazioni dell’adulto e delle persone con co-morbosità);
Come evidenzia Massimo Galli (Past President SIMIT, Professore Ordinario di Malattie Infettive, Università degli Studi di Milano e co-Presidente del Congresso insieme a Giuliano Rizzardini, Direttore Dipartimento Malattie Infettive, ASST Fatebenefratelli Ospedale L. Sacco di Milano), la pandemia richiede che ci si confronti. Bisogna ragionare sugli interventi di oggi contro il Covid-19 e di domani contro le future epidemie che meritano un’organizzazione in grado di identificarle e contenerle rapidamente. Dobbiamo inoltre mantenere alta l’attenzione su epatiti, infezioni da HIV e da batteri multi-resistenti. Bisogna infine rimettere al centro il tema prevenzione, promuovendo campagne vaccinali non solo contro la Covid, ma nell’anziano anche contro pneumococco e herpes zoster, rilanciando la vaccinazione antinfluenzale e, nelle donne, quella contro il papilloma.
Un talk show su l’Italia e i virus – Al fine di attribuire il giusto rilievo tanto al Covid, quanto alle altre infezioni virali che continuano a rappresentare un’emergenza per il nostro Paese, nell’ambito del Congresso SIMIT, ha avuto luogo un intenso confronto nella tavola rotonda “L’Italia e i virus. Come contrastare HIV, HCV, influenza e SARS-CoV-2 tra pandemia e PNRR”. Oltre ai Presidenti del Congresso, Massimo Galli e Giuliano Rizzardini, sono intervenuti Elena Carnevali (XII Commissione per gli Affari Sociali, Camera dei Deputati), Mauro D’Attis (Relatore della Legge 135/90 per il riordino degli interventi in HIV, Camera dei Deputati), Anna Macina (Sottosegretario di Stato al Ministero della Giustizia, Camera dei Deputati), Pierfrancesco Majorino (Eurodeputato), Sandra Zampa (Responsabile Salute, PD), Alessio Aghemo (Segretario Associazione Italiana Studio Fegato), Alessandro Rossi (Responsabile SIMG dell’Ufficio di Presidenza), Luigi Ripamonti (Giornalista Scientifico, Corriere della Sera-Salute), Beppe Severgnini (Giornalista e scrittore). A moderare: Daniel Della Seta, Giornalista Scientifico.
La pandemia è calata sulla lotta alle altre malattie virali, bloccando o rallentando molte attività di fondamentale importanza e rendendo necessario delineare nuovi scenari di intervento in un mutato contesto culturale, caratterizzato da un probabile futuro di convivenza con SARS-CoV-2. Pensando ad altre infezioni virali particolarmente temibili e di una certa frequenza, nella popolazione, ad oggi, si rileva un forte rallentamento nell’eliminazione di HCV, nonostante l’efficacia dei farmaci ad azione antiretrovirale diretta. Il piano nazionale AIDS, varato nell’ottobre del ’17, è rimasto in larga misura irrealizzato e ora si pone la necessità di un suo adeguamento, mentre si è messo mano alla revisione, a 31 anni dalla sua approvazione, della Legge 135/90, finalizzata a contrastare la diffusione dell’infezione da HIV attraverso l’attuazione di interventi pluriennali su prevenzione, informazione, ricerca, assistenza, cura, sorveglianza epidemiologica. L’aderenza alla vaccinazione antinfluenzale, cronicamente insufficiente in Italia, ha invece avuto un discreto impulso lo scorso anno dalla pandemia, pur rimanendo ampiamente al di sotto della soglia minima auspicabile. Il quadro dei virus in Italia si prefigura pertanto estremamente complesso.