A causa della pandemia da COVID-19 sono state marcatamente ridotte la prevenzione e la cura delle malattie dell’apparato cardio- e cerebrovascolare (infarto, scompenso cardiaco, ictus e vasculopatie).
In Italia, le malattie cardiache rappresentano la principale causa di morte con 240mila decessi ogni anno e 7,5 milioni di persone coinvolte in problemi a queste connessi. I casi di infarto sono circa 150mila / anno e per quanto riguarda lo scompenso cardiaco, i numeri sono ancora più allarmanti: oltre 1,5 milioni di ricoveri in ospedale sono dovuti a questa patologia, che è la prima causa di ospedalizzazione in Italia e che, a causa delle riacutizzazioni, comporta fino a 6-7 ricoveri all’anno, spesso di lunga durata.
Le diagnosi di scompenso cardiaco sono oltre 600mila / anno, ma salgono fino a 3 milioni, se si considerano le forme latenti. Inoltre, la mortalità è molto alta: dopo 4-5 anni, decede circa il 50% dei pazienti. Per un’efficace prevenzione, è necessario partire da un corretto stile di vita, che sia contrassegnato da alimentazione sana e movimento fisico, ma non solo. Bisogna infatti tenere sempre presente i fattori di rischio, che sono diversi: elevati valori di colesterolo e acido urico, co-morbidità (diabete, ipertensione arteriosa, obesità, stress psico-fisico) ed età avanzata.