Sono stati pubblicati Su Hypertension (Hypertension. 2021 Feb;77(2):729-738) i risultati di uno studio di due importanti poli universitari di Roma, l’Università Cattolica del Sacro Cuore / Policlinico Gemelli e l’Università di Tor Vergata, relativi ad una nuova classe di farmaci per la cura del diabete di Tipo 2, gli antagonisti del co-trasportatore sodio-glucosio 2 (Sodium-Glucose Transporter Type 2, SGLT2), in grado di agire a livello del tubulo renale e di ridurre il riassorbimento di glucosio e sodio, con conseguente aumentata escrezione di zucchero con le urine. Già in base alle evidenze dei primi trials clinici, l’efficacia è andata oltre il controllo metabolico, verosimilmente grazie ad un effetto diretto a livello cardiovascolare.
In particolare, di questa nuova classe di farmaci, è stato studiato il canaglifozin su campioni di tessuto adiposo viscerale, ossia quello che circonda gli organi addominali ed è maggiormente responsabile dell’aumento del rischio cardiovascolare nei pazienti obesi. Dal tessuto adiposo sono state isolate piccole arterie, che sono state studiate con la tecnica miografica. Un importante elemento emerso è che canagliflozin esercita un’azione vasodilatatrice perché agisce sulle cellule muscolari lisce e non sull’endotelio vascolare. Probabilmente, questo effetto è legato all’inibizione di un cosiddetto “scambiatore sodio-idrogeno” a livello delle stesse cellule muscolari lisce.
Questa nuova classe di farmaci antidiabetici non solo permette di migliorare il controllo glicemico con effetti importanti sul controllo metabolico, sul peso corporeo e sulla pressione arteriosa, ma produce anche un effetto cardioprotettivo con un’importante riduzione degli eventi cardiovascolari e della mortalità correlata.
L’interesse è pertanto crescente, anche per il vantaggio della somministrazione per via orale e non iniettiva.
Il duplice beneficio di canagliflozin è rilevante per i pazienti diabetici, particolarmente fragili anche e soprattutto durante l’attuale pandemia, se si considera che gli elevati livelli di glucosio provocati dal diabete generano conseguenze proprio a livello cardiovascolare. Tutto questo è inoltre promettente in senso prospettico, anche per quei pazienti con patologie cardiovascolari come lo scompenso cardiaco e non diabetici.
Hypertension. 2021 Feb;77(2):729-738.
De Stefano A, Tesauro M, Di Daniele, Vizioli G, Schinzari F, Cardillo C. Mechanisms of SGLT2 (Sodium-Glucose Transporter Type 2) Inhibition-Induced Relaxation in Arteries From Human Visceral Adipose Tissue.