COVID -19: “Un bel tacer non fu mai scritto”

di Pietro Cazzola

Non se ne può più: medici, economisti, direttori di giornali, soubrettes (nel significato francese della parola: servette brillanti di commedia) tutti trasformati in novelle Cassandre.

Per tutti questi “espertoni” se non defungeremo per il coronavirus, moriremo certamente di fame, ma con l’orgoglio di mostrare al mondo “come muore un Italiano”.

Tutti i programmi televisivi di intrattenimento (Rai e Mediaset)  si sono scatenati ad intervistare i più disparati personaggi (che di COVID-19 non sanno assolutamente nulla) e a fornire agli spettatori numeri apocalittici e scenari da tregenda, probabilmente con la speranza che una maggior audience, basata sull’horror, produca più spot pubblicitari, magari anch’essi incentrati sulla malattia da coronavirus.

Infatti, Banche, Poste, catene di Supermercati reclamizzano i loro servizi a domicilio e la loro disponibilità di aiutarci a casa nostra tramite app e pagine web.

Dopo una serata in poltrona davanti al televisore, si va a dormire angosciati, il sonno è pieno di incubi e le ore del mattin non hanno più l’oro in bocca.

Una sola cosa è certa: COVID-19 è una malattia epidemica nuova di cui tutti possono arguire perché tutti ne ignorano le caratteristiche, il comportamento e la risposta ai farmaci.

Da ciò nasce la richiesta di un pietoso silenzio.

Intoni dunque la tromba il silenzio e i teatranti pongano fine all’indecorosa farsa.

Adelante, Pedro, si puedes!

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