Farmaci generici:25 anni di risparmio per il Sistema Sanitario Nazionale

Sono passati 25 anni da quando, nel 1996, è stata promulgata in Italia la prima legge sul farmaco generico che ha introdotto la possibilità di commercializzare un medicinale che contiene la stessa quantità di principio attivo e presenta la stessa biodisponibilità di un farmaco di marca a brevetto scaduto, con un vero e proprio beneficio per la sostenibilità del Sistema Sanitario Nazionale (SSN).

Il passaggio non è stato facile, c’è voluto del tempo prima di accettare che, a parità di efficacia e di utilizzo nella clinica, il SSN potesse ridurre le spese rimborsando il farmaco al costo più basso. In un periodo di crisi sanitaria ed economica come quella dell’ultimo anno, il saving generato dai farmaci generici è stato considerevole se si pensa che solo nel 2019 la spesa ospedaliera ha finanziato l’acquisto di 1,5 miliardi di unità minime frazionabili di medicinali di cui circa il 30% era rappresentato dai farmaci generici.1 Inoltre, durante l’anno trascorso, l’accesso agli screening e alle visite di routine è calato di circa il 20-30% e l’accessibilità ai farmaci generici ha garantito la cura non solo ai pazienti affetti da COVID-19, ma anche e soprattutto ai pazienti cronici.

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