I batteri intestinali cambiano nel corso della vita e rivelano l’età biologica

Negli ultimi anni, la ricerca scientifica ha messo sempre più in luce il ruolo cruciale che il microbiota intestinale ha per il benessere generale dell’individuo

Sterili – dunque privi di batteri – fino alla nascita, ereditiamo parte dei batteri materni attraverso una trasmissione verticale durante il parto, dando così inizio alla colonizzazione intestinale che si implementa poi con l’allattamento, diventa più ricca e complessa con lo svezzamento, e si “stabilizza” all’incirca al terzo anno di vita. È così che ogni individuo sviluppa la propria “impronta digitale batterica” o fingerprint batterico, unica e univoca rispetto a quella di chiunque altro.

Ma, oltre che diverso a livello individuale, il nostro microbiota varia fortemente nelle diverse fasi della vita. I batteri che colonizzano pacificamente il nostro intestino, infatti, cambiano con l’età, fornendoci una serie di attività metaboliche-funzionali calibrate per rispondere alle esigenze delle diverse età.

Basti pensare che la composizione del nostro microbiota è un indicatore piuttosto preciso della nostra età biologica[1]. La correlazione tra età dell’individuo e microbiota è considerata talmente forte da permettere, tramite un approccio di machine learning, di risalire all’età di una persona partendo dalla composizione del suo microbiota[2].

Come il microbiota intestinale cambia con l’età

La Prof. Patrizia Brigidi, Docente di Biotecnologia delle Fermentazioni presso il Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Università di Bologna, spiega: “Rispetto a quello dell’adulto, il microbiota delle prime fasi della vita è molto più semplice, si modifica più facilmente, mostrando così una maggiore sensibilità ad agenti esterni come alimentazione e farmaci, ed è dominato da Bifidobacterium. Questo cosiddetto “infant-type” microbiota è strutturato per favorire soprattutto la digestione del latte, la sintesi di vitamine importanti come il folato, e per stimolare il sistema immunitario ancora immaturo senza però sostenere uno stato di infiammazione rilevante. Pertanto uno stato di disbiosi può comportare conseguenze serie per la salute del bambino[3].”

Nell’adulto il microbiota assume una struttura molto più complessa, caratterizzata da un’alta diversità, che supporta attività metaboliche e funzionali necessarie a mantenere soprattutto l’omeostasi sia a livello energetico, facilitando l’estrazione di energia da alimenti non digeribili dall’uomo, sia a livello immunitario, sostenendo la produzione di sostanze anti-infiammatorie[4].

Naturalmente, come tutto l’organismo, anche il tratto gastrointestinale va incontro al processo di invecchiamento.

Pertanto, per tutto l’arco della vita dovremmo mantenere in buona salute il nostro intestino, preservando e garantendo la varietà, la ricchezza e l’equilibrio del microbiota, supportandolo con una sana alimentazione, facendo movimento, e aiutandolo con integratori probiotici, che aiutano il benessere intestinale.
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[1] Biorxiv, Human microbiome aging clocks based on deep learning and tandem of permutation feature importance and accumulated local effects, dicembre 2018.
[2] Msystems Human Skin, Oral, and Gut Microbiomes Predict Chronological Age, febbraio 2020.
[3] Derrien 2019; Ruggles 2018
[4] Hollister 2015.

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