Nuove droghe e incidenti stradali

C’è una relazione sempre più stretta tra nuove droghe sintetiche e incidenti stradali.

L’Istituto Europeo per il trattamento delle Dipendenze (IEuD) attira l’attenzione sulle nuove droghe sintetiche perché invisibili agli esami tossicologici-forensi, normalmente utilizzati per l’idoneità alla guida. Negli ultimi anni sono state create in laboratorio oltre 700 nuove droghe ma ogni volta che si verifica un incidente stradale i controlli obbligatori vengono fatti soltanto per accertare se le persone coinvolte avevano fatto uso di alcool, marijuana, cocaina, eroina o anfetamine. 

Con il decreto del 30 giugno 2020 del ministero della Salute, in vigore dal 28 luglio 2020, sono stati inseriti nella tabella I delle sostanze stupefacenti e psicotrope (Dpr 309/90) gli analoghi di struttura e derivati del fentanil, un oppioide sintetico utilizzato per la terapia del dolore e come anestetico, circa 100 volte più potente della morfina, da usare sotto stretto controllo medico.  

“La maggior parte delle nuove droghe sintetiche, come i catinoni, le fenetilamine, i cannabinoidi sintetici per non parlate di molti farmaci antidolorifici oppioidi non vengono ricercati per cui risultano invisibili agli esami tossicologici – dice il dottor Raffaele Lovaste, Direttore di IEuD . Inoltre il basso investimento tecnologico necessario per la fabbricazione di queste sostanze, ha certamente contribuito alla loro diffusione. Sono facili da trasportare e da nascondere ed in assenza di adeguati strumenti, sono “invisibili” alle forze dell’ordine e neanche i cani antidroga riescono a riconoscerle”.

Rischiamo di togliere la patente o mandare in carcere una persona che ha fumato marijuana tre giorni prima e non è più sotto effetto, ma risulta positivo agli screening, mentre si lasciano a piede libero coloro che hanno preso droghe sintetiche molto più potenti per la ragione che queste non vengono ricercate.

Circa un decennio fa sui casi di morti sospette, incidenti stradali e omicidi c’era l’obbligo di fare una ricerca tossicologica – sostengono autorevoli avvocati penalisti – Oggi invece la deve disporre un magistrato, che quasi sempre si limita a cercare solo le classiche sostanze. Per il reato di guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti non è sufficiente che la persona si sia posto alla guida del veicolo subito dopo aver assunto droghe ma è necessario che egli abbia guidato in stato di alterazione causato da tale assunzione.

La Giurisprudenza ha orientamenti non univoci riguardo a questo delicato problema. Per rendere pienamente operativa e senza ambiguità la normativa sulla guida sotto l’effetto degli stupefacenti, si deve investire per una diffusione capillare e tecnicamente all’avanguardia dei laboratori chiamati ad eseguire le analisi dei campioni prelevati dai conducenti dei mezzi coinvolti nei sinistri stradali.

La facilità di reperimento delle droghe sintetiche e la diffusione tra i giovani rendono urgente una nuova politica di prevenzione e una sensibilizzazione nelle scuole delle giovani generazioni. 

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