Gli integratori alimentari non riducono il rischio di mortalità

Un ampio studio condotto negli USA ha concluso che assumere integratori alimentari non riduce il rischio di mortalità per malattie cardiovascolari o per cancro.

“Piuttosto che assumere integratori alimentari in maniera incontrollata, le persone dovrebbero alimentarsi adeguatamente attraverso una dieta sana ed equilibrata, .”

È ciò che afferma il Dott. Fang Fang Zhang, MD, PhD, della Tufts University di Boston, Massachusetts.

Un’eccezione è rappresentata dal licopene, che sembra ridurre effettivamente il rischio di mortalità per patologie cardiovascolari e per tumori.

Lo studio, pubblicato l’8 Aprile 2019 su Annals of Internal Medicine, al contrario, ha evidenziato che assumere alte dosi di integratori alimentari a base di calcio, sembra aumentare il rischio di morte per cancro.

Spiega ancora il Dott. Zhang:

“Dato che oltre la metà degli Americani assume integratori alimentari per migliorare la propria salute generale, per mantenerla o per migliorare specifiche condizioni di salute, è importante verificare quali effetti possano avere gli integratori sul rischio di mortalità.”

A questo studio hanno partecipato 30.899 adulti, per 6 cicli di indagine condotti dalla National Health and Nutrition Examination Surveys, dal 1999 al 2000 e dal 2009 al 2010.

La vitamina C (40.3% dei partecipanti), la vitamina E (38.6%) e la vitamina D (37,6%) sono risultate essere le vitamine più usate come integratori alimentari.

Tra gli integratori minerali più utilizzati ci sono il calcio (38,6% dei partecipanti), lo zinco (34,5%) e il magnesio (33,3%).

Al termine della ricerca, nessun integratore alimentare, a parte il licopene, è stato associato ad una riduzione del rischio di mortalità.
Il licopene è risultato efficace nel ridurre del 18% il rischio di mortalità per tutte le cause e del 54% il rischio di morte per cancro .

Zhang ha inoltre sottolineato che è importante valutare bene la condizione di un malato di cancro, prima di suggerire l’assunzione di integratori alimentari, poichè alcuni di questi potrebbero interferire con trattamenti medici a cui è sottoposto il paziente.

Infine, Elizabeth Kantor, MD, del Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di New York, ha aggiunto:

“I pazienti dovrebbero sempre discutere con i medici la loro scelta di assumere integratori alimentari “.

Pietro Cazzola

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